Nel documentario di Channel 4 sul Covid sono mostrare prove che avvalorano la tesi di una fuga dal laboratorio di Wuhan: “Errore pesantissimo”.
Prosegue l’indagine sull’origine del Covid, che secondo alcuni scienziati potrebbe essere partita da un esperimento a Wuhan. A sostegno di tale tesi arriva un documentario di Channel 4, che getta ombre sul lavoro di una equipe e sostiene che l’errore sia stato umano. L’ipotesi è che l’infezione in un pipistrello che uccise tre minatori in Cina, sia stata successivamente modificata il laboratorio. E poi trasmessa agli operatori dello stesso. Gli elementi che lasciano dubbi sono infatti molti, e nel documentario di Channel 4 sono raccontati e circostanziati. Con tanto di date e falle nei sistemi che raccolgono i virus individuati.
Covid, il documentario racconta “l’errore umano” a Wuhan. Accuse pesanti
Pare infatti che a settembre del 2019, in anticipo sui primi casi confermati di Covid-19, il database del Wuhan Institute of Virology di 22mila campioni e sequenze, inclusa quella dell’infezione sui pipistrelli, si sia bloccato, diventando inaccessibile ad ogni possibile controllo in arrivo dall’esterno. Inoltre alcune informazioni genetiche raccolte sarebbero state etichettate con nomi differenti, rendendo di fatto difficile rintracciare le similitudini con il Covid. Nel febbraio del 2020 infatti una dottoressa annunciò di aver trovato un virus RaTG13, che aveva una somiglianza del 96,2% con il Sars-Cov2 e del 100% con un altro campione raccolto anni prima, etichettato come 4991.
Leggi anche: 50enne positivo al Covid si suicida all’ospedale, dove è successo
I cambi di denominazione hanno però rallentato ricerca e creato confusione nella lotta al Covid. E le parole di una esperta di sicurezza sono un duro attacco. “Se confermate – ha ammesso Filippa Lentzos – queste prove sono un pesante errore umano. L’equivalente di Chernobyl o di Hiroshima per le comunità delle scienze della vita”. Il mistero diventa quindi sempre più fitto.