Vaccinazioni, Salvini si scaglia contro lo Stato: “Paghi i danni”

Vaccinazioni, continuano le polemiche da parte del leader della Lega, Matteo Salvini. Quest’ultimo è intervenuto durante una diretta dalla sua pagina ufficiale Facebook. Non sono mancate le tirate d’orecchie nei confronti dello Stato, nel caso in cui dovessero verificarsi dei danni

salvini attacca cirinnà
Sondaggi politici, Salvini insegue la Meloni (Youtube)

Matteo Salvini ha parlato direttamente sul palco di ‘Itaca 2021’ a Formello (Roma). Argomento della discussione il ‘Green Pass‘ e anche del programma delle vaccinazioni. Queste sono alcune delle dichiarazioni del leader della Lega, durante la sua diretta che è stata trasmessa sulla sua pagina ufficiale Facebook: “Sappiate che in commissione hanno bocciato la nostra idea. Il nostro pensiero, però, è quello di non arrenderci ed è per questo motivo che lo riproporremo in Aula“.

Non sono mancate le “minacce” nei confronti dello Stato: “Ci mancherebbe altro che mi stai imponendo, ma stai facendo di tutto per potermi vaccinare. Allora sai cosa dico? Bene così, ma se dovessero verificarsi dei danni allora tu Stato sei costretto a pagarne le conseguenze e a risarcirmi“.

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Salvini ribatte: “Lega contro ogni obbligo vaccinale

Anche ieri sera Salvini ci ha tenuto a ribadire che il suo partito è contro ogni obbligo vaccinale. Non solo: “Secondo le statistiche possiamo vedere che più del 70% della popolazione italiana si è vaccinata e lo ha fatto liberamente. Noi della Lega siamo sempre per la volontarietà vaccinale, ma siamo contro a qualsiasi tipo di obbligo“. Ha voluto ricordare che l’obbligo esiste solamente in tre Paesi: Tagikistan, Turkmenistan e Indonesia (non proprio dei modelli da seguire, come ha voluto ribadire stesso lui).

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Per quanto riguarda il ‘Green Pass‘ è favorevole che si venga chiesto se si va allo stadio oppure in ospedale, ma “Rifiuto di pensare al fatto che questa certificazione verde possa essere esteso a tutti. Un esempio? Pensiamo alla metropolitana di Roma, alle 8 del mattino“. Sul fronte lavoro: “Questo documento deve permettere di lavorare, non di licenziare e addirittura discriminare”.

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